
Il giro dei 5 laghi a Valgoglio
Partendo da Valgoglio abbiamo intrapreso uno dei trekking più suggestivi delle nostre Orobie, che attraversa una valle ancora poco esplorata ma che offre panorami incredibili. Abbiamo fatto il giro dei cinque laghi di Valgoglio: ecco la nostra esperienza.
Indice
Prima di partire dobbiamo dire
- Partenza da: Parcheggio Bortolotti – Valgoglio (BG) (apri nelle mappe)
- Durata: 6 ore 30 minuti
- Dislivello: 1.015 mt
- Lunghezza: 14 km
- Difficoltà: E – percorso non pericoloso, ma lungo e faticoso. Sicuramente adatto per escursionisti allenati
- Adatto ai bambini: si, solo se abituati ad escursioni in montagna (personalmente non ci sentiamo di consigliarlo a bambini troppo piccoli, tuttavia abbiamo incrociato famiglie con bambini di 6/7 anni al seguito)

La partenza
La partenza del giro ad anello è Valgoglio, paese della Val Seriana, sito all’interno del Parco delle Orobie.


E’ possibile lasciare il proprio mezzo in 3 parcheggi situati alla partenza del trekking: parcheggio Bortolotti (costituito da pochi parcheggi); il parcheggio Valle dell’Orso (posto adiacente al Bortolotti); parcheggio Località Becc (distante 400 metri dai primi due e con il numero maggiore di posti disponibili). Tutti e tre i parcheggi prevedono il costo giornaliero di 5 euro ma, mentre il parcheggio Valle dell’Orso non accetta il cosiddetto sistema del “Gratta&Sosta”, gli altri due si. Noi abbiamo acquistato il Gratta&Sosta in un bar posto dinanzi alla chiesa principale di Valgoglio, la Chiesa di Santa Maria Assunta (apri nelle mappe). I parcheggi distano, rispetto alla Chiesa, circa 2 km.
Il sentiero
Superato il parcheggio Bortolotti, è necessario seguire il sentiero CAI 228, che inizia molto ripido su strada asfalta ma, poco dopo, si tramuta in sentiero di montagna vero e proprio. Bisogna superare, lasciandocele alla propria destra, alcune case, sino ad arrivare all’inizio del tratto boschivo. Il primo tratto, completamente all’ombra degli alberi, si sviluppa seguendo a distanza le condotte idriche color verde. Il sentiero non è facile da seguire, ma risulta veramente ben segnalato, con molti segnali sulle rocce e sugli alberi che indicano la via corretta. Se non volete addentrarvi nel bosco, potete letteralmente costeggiare le tubature idriche e risalirne il percorso. Leggendo qua e là, questa scelta risulta più faticosa ma più rapida.




Il percorso prosegue, alternando tratti molto ripidi a tratti meno impegnativi, ma sempre in salita.
Piano piano, dopo aver incrociato una fontanella utile a riempire le nostre borracce, il bosco si dirada ed inizia il tratto forse più impegnativo del percorso: siamo ai piedi della salita che conduce al villaggio Enel. In poco tempo percorriamo il sentiero spesso a gradoni e a zig zag che, con più di 200 metri di dislivello, ci conduce al villaggio Enel.





Dal punto di partenza è trascorsa 1 ora e 50 minuti, 3,8 km e 630 mt di dislivello. Ma ora inizia il bello, il giro ad anello che ci condurrà alla scoperta di cinque laghetti di montagna.
Dal villaggio Enel è possibile effettuare il giro ad anello in senso antiorario (scelto da noi) o in senso orario. L’unica discriminante, per quanto ci riguarda, che ci ha fatto scegliere il senso antiorario è la presenza di una vera e propria scala di roccia molto ripida che, procedendo in senso orario, si percorre in discesa, altrimenti in salita. Temendo di non farcela in discesa, abbiamo deciso di percorrerle salendo.
Dal villaggio Enel, dunque, seguiamo le indicazioni verso destra che conducono al primo laghetto: il lago Sucotto. Nel periodo in cui siamo stati noi (agosto 2024) si stavano eseguendo dei lavori ai bordi del lago, per cui abbiamo dovuto seguire un sentiero che ci ha portati un pò più lontani dal lago. Ciò non ci ha permesso di avvicinarci, ma abbiamo potuto ammirare il bacino dall’alto.




Proseguiamo quindi il trekking seguendo il sentiero che ci porta alla destra del lago, sempre con tratti in salita caratterizzati da gradoni ma con una vista stupenda sulla prima tappa della giornata, fino ad arrivare direttamente alla baita Cernello, primo punto di sosta dell’intero tragitto, adiacente all’omonimo lago.

Noi per arrivare a lago Cernello ci abbiamo impiegato circa due ore e mezza di camminata, 5 km e quasi 800 metri di dislivello; qui abbiamo deciso di riposare e fare una pausa di una mezz’oretta per godere del panorama e recuperare le energie, consapevoli che la parte più faticosa sia passata, la maggior parte del dislivello infatti è stata fatta.



Ripartiamo direzione lago Campelli e Campelli basso, che raggiungiamo dopo tre quarti d’ora di camminata. Sicuramente i laghetti più belli di tutti!! Colori stupendi ed acqua pulitissima, il tutto circondato da montagne pazzesche. Il panorama vi lascerà letteralmente senza parole. Fermatevi cinque minuti e godetevi questa ambientazione quasi surreale. Abbiamo visto molte persone mettersi in costume e fare il bagno; l’acqua era molto fresca, non troppo fredda.
L’unico punto che merita menzione è proprio a metà di questo tratto: la famosa “scala di rocce”, un tratto dove è necessario metter via le bacchette e salire aiutandosi le mani. Ai lati sono presenti le funi per aiutarsi a salire. Nulla di pericoloso o particolarmente esposto, ma sicuramente il momento che merita maggiore concentrazione.





A questo punto siamo circa a metà strada, ci mancano due laghi. Non fate il nostro errore, pensando di essere “già arrivati” abbiamo calato l’attenzione, peccato mancassero circa 3 km per terminare il tour.
Il tratto che porta al lago di Aviasco e, a seguire, al lago Nero, sembra quasi un paesaggio lunare.
Per raggiungere il lago di Aviasco il sentiero si presenta sempre caratterizzato da diversi sali e scendi e tanti, tantissimi, gradoni e sassi lungo il sentiero. Non è nulla di pericoloso, me come sempre ci teniamo a specificare quanto l’attenzione sia importante in certi contesti. Tantissime rocce faranno da contorno ad un sentiero sempre ben segnalato, senza troppe difficoltà ma che merita sempre un alto livello di concentrazione, in particolare per alcuni tratti a gradoni dove è necessario salire rocce anche discretamente alte.








Il tratto che invece conduce fino all’ultimo laghetto della giornata è probabilmente il più semplice, quasi pianeggiante o addirittura leggermente in discesa; in pochissimo vi porterà al Lago Nero.



Superiamo gli ultimi due laghi e raggiungiamo il Rifugio Lago Nero, secondo punto di ristoro. Due ore e venti minuti dalla partenza dal villaggio Enel, circa 340 metri di dislivello e 6 km di lunghezza. Un percorso poco impegnativo ma che regala mille emozioni.
Dopo aver raggiungo il villaggio Enel e chiuso il giro ad anello, ripercorriamo il tratto iniziale e scendiamo in direzione Parcheggio Becc, dove ci aspetta la nostra auto.
Considerazioni finali
Uno dei trekking più belli mai fatti. Panorami stupendi ed emozioni uniche ci hanno accompagnati in un territorio ancora poco conosciuto della Val Seriana. Non nascondiamo, però, che abbiamo faticato non poco a percorrere tutto il tragitto: la maggior parte del dislivello è concentrato nel primo tratto del percorso e ciò vi farà arrivare al giro ad anello già abbastanza stanchi. Non abbiate fretta di arrivare, prendetevi il giusto tempo per riposare, recuperare le energie tra un punto e l’altro e godervi il territorio circostante. Non ve ne pentirete.

Come sempre i dati esposti sono basati sulla nostra esperienza, sul nostro allenamento e sulle nostre capacità. Ovviamente tutto è soggettivo, prendetevi il tempo che vi serve per gustarvi l’escursione, “senza fretta di arrivare”, siate prudenti, sempre ben attrezzati e, sopratutto, sempre prestando la massima attenzione! E ricordatevi: abbiate sempre cura e rispetto della natura.

