Gita fuori porta,  Lombardia,  Trekking,  Weekend fuori porta

Trekking al Ghiacciaio Fellaria

Abbiamo scovato un ghiacciaio in Lombardia!! 

Sì, avete capito bene: un ghiacciaio nella nostra amata regione e di seguito vi raccontiamo la nostra esperienza. Leggete fino alla fine questo articolo per disporre di tutte le informazioni necessarie a raggiungerlo!!

Indice

Prima di partire dobbiamo dirvi

  • Partenza da: Località Campo Moro – Diga Alpe Gera, comune di Lanzada
  • Durata complessiva: 5 ore, 33 minuti 
  • Durata dal parcheggio al rifugio Bignami: 1 ora, 28 minuti
  • Durata dal rifugio Bignami al ghiacciaio Fellaria: 1 ora 30 minuti
  • Dislivello complessivo: 712 mt
  • Dislivello dal parcheggio al rifugio Bignami: 370 mt
  • Dislivello dal rifugio Bignami al ghiacciaio Fellaria: 239 mt
  • Distanza complessiva: 14 km circa
  • Distanza dal parcheggio al rifugio Bignami: 3,90 km circa
  • Distanza dal rifugio Bignami al ghiacciaio Fellaria: 3,07 km circa
  • Difficoltà: per tutti, faticoso, con alcuni punti dove è necessario prestare attenzione
  • Adatto ai bambini: si, se abituati ad escursioni in montagna

La partenza

Siamo arrivati al punto di partenza della nostra nuova escursione di buon’ora, alle 7,30, per essere sicuri di trovare parcheggio. Online avevamo letto di molti posteggi presenti in località Campo Moro, in zona Rifugio Poschiavino (apri nelle mappe). Questa è un’informazione corretta, ma vi diremo di più: se proseguite fino al parcheggio dell’area barbecue (apri nelle mappe), ai piedi della diga Alpe Gera sono presenti molti più parcheggi (tutti al costo di 6€ / giorno). Inoltre, potrete partire sin da subito con il trekking. La strada è unica, dovrete percorrerla praticamente fino alla sbarra di inizio sentiero, quindi non potrete sbagliarvi. 

Parcheggio a pagamento
Parcheggio a pagamento
Inizio del percorso
Inizio del percorso

Il sentiero

Una volta lasciata l’auto ci incamminiamo in direzione della diga, seguendo il percorso che, sin dall’inizio, è ben segnalato. Dopo aver attraversato un piccolo boschetto, con il sentiero già discretamente in salita, si giunge in poco tempo ai piedi della diga Alpe Gera che, di fatto, domina la Valmalenco.

Alta 174 metri, larga 106 metri alla base e di 530 metri di lunghezza del coronamento, si tratta di una costruzione imponente conclusasi nel 1964, talmente grande che i metri cubi di calcestruzzo usati per costruirla possono addirittura contenere il Duomo di Milano. E’ impossibile non fermarsi qualche minuto ad osservare la maestosità di questa costruzione e leggere i cartelli informativi posti in prossimità della stessa che ne raccontano la storia.

Una volta attraversata la diga, inizia la salita verso la nostra prima tappa di giornata: il rifugio Bignami. Il sentiero è molto semplice da seguire, ben segnalato ma anche ben tracciato; non vi sono particolari pericolosità o difficoltà, è quasi interamente in salita costante ed esposto al sole; presenta pochi punti pianeggianti ed all’ombra. Non vi nascondiamo che, seppur di prima mattina, in questo tratto del trekking faceva già molto caldo.

Dal parcheggio è passata un’ora e mezza, abbiamo percorso 3,90 km e salito 370 mt di dislivello ed eccoci arrivati al rifugio. Situato in una posizione privilegiata, esso domina l’intera valle e, alle sue spalle, è possibile già intravedere parte del ghiacciaio, nostra destinazione principale di giornata. All’ombra del rifugio riposiamo cercando di recuperare le energie spese e, al contempo, ci gustiamo un panorama veramente speciale con vista diretta sul lago artificiale di Gera e sullo sfondo parte della Valmalenco.

Rifugio Bignami
Rifugio Bignami

Senza perdere troppo tempo, ripartiamo.

Seguiamo il sentiero glaciologico Marson che ci porta sin da subito verso l’alpeggio Fellaria. Superato l’alpeggio, dopo aver salutato i simpaticissimi animali presenti, ci indirizziamo verso la vallata: attraversiamo un fiumiciattolo e, seguendo sempre il nostro percorso, iniziamo ad incontrare dei grossi massi da superare.

Il sentiero inizia a farsi più complicato da seguire. Nulla di preoccupante però è necessario fare molta attenzione ai grossi massi da dover salire e superare seguendo i simboli color blu sparsi lungo il tracciato utili proprio a tenere la corretta direzione.

Bisogna sempre seguire il sentiero glaciologico Marson, nelle varianti B e C. E’ presente anche una variante A, ma da altri articoli leggiamo che il percorso B è quella consigliato. Giungiamo al tratto forse più impegnativo dell’intero tracciato, composto da grossi massi da superare, a volte, anche abbandonando i fidati bastoncini e salendo con l’aiuto delle mani. Nulla di pericoloso, è necessario però prestare molta attenzione a dove mettere i piedi per evitare di inciampare cadendo direttamente sui sassi.

Dopo aver superato questo tratto, arriviamo alla meta principale di giornata: il ghiacciaio Fellaria. E’ possibile a questo punto osservare dall’alto della collina la bellezza del luogo oppure, prestando attenzione a non scivolare, scendere fino a riva.

Bisogna subito specificare, però, che è bene prestare molta attenzione in questo luogo. Non sono rari i casi di caduta di massi staccatisi dal ghiacciaio stesso. Bisogna sempre tenersi a distanza di sicurezza e pronti a reagire in caso di queste eventuali problematiche.

Una volta scesi a riva, si apre dinanzi ai nostri occhi un vero e proprio spettacolo della natura. Grossi massi di ghiaccio galleggiano nel lago; due cascate che dalla parte alta del ghiacciaio alimentano la riserva d’acqua; una caverna scavata nel ghiaccio stesso. E’ tutto così surreale, tutto così inimmaginabile prima della partenza. E’ impossibile non fermarsi ad ammirare cotanta meraviglia.

Considerazioni finali

Avevamo aspettative altissime da questa escursione e, onestamente, sono state tutte confermate, con paesaggi splendidi, al limite dell’inverosimile. Quando siamo arrivati al ghiacciaio Fellaria siamo rimasti a bocca aperta. Eravamo in Lombardia, ma sembrava di essere in Islanda! Una vera e propria magia della natura. Un trekking adatto a tutti (prestando però attenzione nella parte finale della camminata) assolutamente da fare per vivere una giornata incantata.

Come sempre i dati esposti sono basati sulla nostra esperienza, sul nostro allenamento e sulle nostre capacità. Ovviamente tutto è soggettivo, prendetevi il tempo che vi serve per gustarvi l’escursione, “senza fretta di arrivare”, siate prudenti, sempre ben attrezzati e, sopratutto, sempre prestando la massima attenzione! E ricordatevi: abbiate sempre cura e rispetto della natura.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *