
Cinque rifugi con un solo trekking in Val Gardena
Dopo essere stati in Val Gardena nel 2023, abbiamo deciso di ritornarci per fare uno dei trekking più ambìti e desiderati della zona, quello attorno alle cime del Sassolungo e Sassopiatto. L’obiettivo era visitare quanti più rifugi possibile con un solo trekking. Se anche voi avete questo desiderio, vi proponiamo la nostra esperienza.
Indice
Prima di partire dobbiamo dirvi
- Partenza da: Passo Sella
- Durata: circa 5/6 ore complessive (molto soggettivo)
- Dislivello: 1000 metri circa
- Lunghezza: 15 km complessivi
- Sentieri numero: 557, 526, 525
- Difficoltà: nessuna difficoltà particolare sino al rifugio Vicenza. Il tratto dal Vicenza al Demetz risulta un pò più complicato per via dei sassolini che rendono il sentiero scivoloso
- Adatto ai bambini: si, solo se ben allenati
La partenza
Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio situato al passo Sella, proprio di fronte al “Passo Sella Dolomiti Mountain Resort” (noi, per aver lasciato l’auto posteggiata circa 8 ore, abbiamo pagato 24 euro. Le prime 3 ore hanno un costo di 4 euro/ora, le successive 3 euro/ora), iniziamo la nostra camminata superando proprio il grand hotel, lasciandocelo sulla nostra destra.


Il sentiero
La salita inizia già ad essere marcata, nulla però di troppo impegnativo o pericoloso. Superiamo dapprima il rifugio Valentini ed in un secondo momento il rifugio Salei, entrambi sulla nostra sinistra fino a giungere ad un bivio. A questo punto svoltiamo a destra e già intravediamo la nostra prima meta, il rifugio Friedrich August, che raggiungiamo dopo esattamente mezz’ora dalla nostra partenza, 1,7 km e 120 metri di dislivello (in alternativa è possibile raggiungere il rifugio con la funivia che parte però da Campitello di Fassa).




Il rifugio è esteticamente bellissimo anche se, il punto forte, è il panorama: esso domina infatti l’intera vallata, con una vista letteralmente meravigliosa. Ma la particolarità del rifugio è un’altra: tutte le mattine, infatti, vengono proposti centinaia di krapfen freschi e squisiti. Noi non siamo riusciti a resistere e ci siamo fatti una buonissima colazione con una vista impagabile. Un’esperienza stupenda per far partire al meglio la giornata. Il nostro consiglio è di arrivare presto (noi eravamo al rifugio alle 8,30 del mattino) in quanto su varie pagine abbiamo letto che già alle 9 spesso sono terminati.
Una volta gustati questa bontà, ripartiamo alla volta del secondo rifugio.





Il sentiero prosegue sterrato senza alcuna pericolosità, sempre con una vista stupenda da un lato sul Sasso Lungo e dall’altro sull’intera valle.
Dopo circa 45 minuti e 2 km di sali scendi (per ca 70 mt di dislivello) giungiamo al rifugio Sandro Pertini. Decidiamo di non fermarci per molto tempo vista la sosta colazione appena fatta, così ci incamminiamo verso la terza meta di oggi.

Percorriamo sempre sentieri per nulla pericolosi ma ghiaiosi, caratterizzati da sali-scendi che rendono questo trekking, almeno per il momento, poco più impegnativo di una passeggiata. Circa un’ora ed intravediamo il rifugio Sasso Piatto. La vista sulla lontana Alpe di Siusi è impagabile. Questo tratto è abbastanza lungo, 2,5 km, ed è proprio grazie a ciò che i quasi 290 mt di dislivello non si sentono per niente.




Seduti su un tavolino baciati dal sole ci gustiamo la tipica bevanda con succo di lampone: rinfrescante e rigenerante per affrontare il resto della giornata. Siamo circa a metà strada e, d’ora in avanti, siamo consapevoli che inizierà la parte più tosta.


Il percorso si fa sempre più ghiaioso ma, con nostra sorpresa, con tratti addirittura in discesa. Ci sorge il dubbio che tutto il dislivello sia concentrato nella parte finale del trekking. I continui sali scendi ci portano poi in grandi prati verdi con pascoli di mucche e boschi che allietano ulteriormente il paesaggio; il sentiero è sempre ben segnalato ed evidente. Perdersi è impossibile.




Senza nemmeno accorgercene inizia la salita ed il dislivello inizia ad aumentare. Seguiamo il sentiero giungendo ad un bivio: a destra si può raggiungere il rifugio Vicenza; proseguendo a sinistra è possibile invece dirigersi verso il rifugio Comici. Questa seconda scelta, sebbene la meno faticosa, è anche la più lunga e così, non avendo ancora pranzato, decidiamo di svoltare a destra. Il sentiero è molto battuto da escursionisti, per niente pericoloso ma faticoso; i 5 km abbondanti percorsi sino ad ora iniziano a farsi sentire. Mezz’ora di salita e fatica su sentiero caratterizzato da molti piccoli tornanti per raggiungere finalmente la destinazione e…il pranzo è servito!



Sono passate due ore dalla partenza dal rifugio Sasso Piatto, 6 km e 290 mt di dislivello: polenta con formaggio e uova con speck sono la giusta ricompensa e la ricarica necessaria per affrontare l’ultimo tratto. Il più tosto.

Dopo la pausa necessaria per recuperare le energie, ci incamminiamo in direzione dell’ultimo rifugio di questo trekking: il rifugio Toni Demetz. Dal punto di partenza del Passo Sella sono passate circa 5 ore e mezza, 15 km e circa 1000 mt di dislivello.
Il paesaggio si fa quasi lunare, siamo circondati dalle tipiche rocce dolomitiche, da un lato il Sasso Piatto, dall’altro il Sasso Lungo. Il sentiero, costituito da sassi più o meno grandi e gradoni da superare, è in costante salita. Non è pericoloso, però è necessario prestare maggiore attenzione vista la stanchezza data dai chilometri già percorsi. Per percorrere i 410 mt di dislivello, concentrati in 3 km, è necessaria poco più di un’ora. A questo punto giungiamo all’ultima tappa nel nostro giro ad anello, il quinto rifugio e, forse, il più suggestivo: il Toni Demetz.






Cerchiamo di recuperare le energie ma in questo punto, il più alto di tutto il percorso, l’aria è fredda. Decidiamo così di scendere verso il parcheggio con la telecabina anziché ultimare il giro con la discesa a piedi. La sola discesa ha un costo di 18 euro per persona ma così facendo raggiungiamo l’auto senza stancarci ulteriormente.

Considerazioni finali
Uno dei trekking più belli mai fatti; panorami stupendi, si passa dalle montagne dolomitiche a pratoni e, in lontananza, si ha una vista addirittura sull’Alpe di Siusi con il Sasso Piatto a due passi. La prima parte del percorso è molto semplice, adatta a tutti. La parte finale, raggiungere il rifugio Vicenza e poi il rifugio Toni Demetz, invece, risulta più faticosa e, in particolare l’ultimo tratto, impone molta concentrazione. Nulla di pericoloso o troppo faticoso ma, con alle spalle 12 km di trekking, le gambe iniziano ad essere pesanti ed affaticate. Chiedendo ad altri escursionisti risulta più facile andare al rifugio Comici, ma dovete considerare almeno 3 ore in più per raggiungere il rifugio e tornare poi alla macchina.
Se siete escursionisti allenati, è sicuramente una tappa obbligatoria nella bellissima Val Gardena.
Il nostro consiglio
- E’ necessario cercare di iniziare il trekking il prima possibile, per vari motivi:
- troverete facilmente parcheggio;
- potrete fare colazione con i krapfen del rifugio Friedrich August;
- potrete percorrere il giro ad anello con calma, senza necessariamente correre e faticare ulteriormente per ultimarlo.
- Riteniamo il tratto che collega il rifugio Vicenza al Toni Demetz di difficile percorrenza in discesa: non è esposto ma è composto interamente da sassi che possono risultare scivolosi: è proprio per questo motivo che noi abbiamo preferito salire al Demetz anziché scendere al Vicenza.
- La bellezza di questa camminata è poi la possibilità di personalizzare il percorso come meglio si preferisce, in base anche al grado di allenamento (non è necessario compiere tutto il giro, si può arrivare anche solo al primo o al secondo rifugio e poi tornare indietro per la medesima strada, ovunque ti volti i panorami sono da togliere il fiato).

Come sempre i dati esposti sono basati sulla nostra esperienza, sul nostro allenamento e sulle nostre capacità. Ovviamente tutto è soggettivo, prendetevi il tempo che vi serve per gustarvi l’escursione, “senza fretta di arrivare”, siate prudenti, sempre ben attrezzati e, sopratutto, sempre prestando la massima attenzione! E ricordatevi: abbiate sempre cura e rispetto della natura.

