
Weekend in Lunigiana, la terra dei 100 castelli
Abbiamo vissuto un’esperienza fantastica, catapultati in un batter d’occhio in epoca medievale, visitando borghi e castelli ultracentenari, soggiornando in una torre di avvistamento e percorrendo tratti della famosissima via Francigena.
Indice
- Ma che cos’è la via Francigena?
- Castello Malaspina di Lusuolo
- Villa Dosi Delfini
- Curiosità
- Pontremoli
- Dove soggiornare
- Dove mangiare
- Sigeric – Società cooperativa
- Curiosità
Ma che cos’è la via Francigena?
Per chi non lo sapesse, la via Francigena è l’antica strada che ricopriva, proprio in epoca medievale, un ruolo strategico nelle comunicazione, nel commercio e nel collegamento tra Roma ed il nord Europa. In questo contesto il territorio della Lunigiana (posizionato circa a metà strada tra il centro ed il nord Italia, a mezz’ora dal mare e vicino agli Appennini) era centro nevralgico della via, sia come luogo di scambio ma anche garantendo assistenza e sicurezza ai pellegrini. Tutto ciò permise ai Malaspina (forse la famiglia più significativa del territorio di quel tempo), un’importanza fondamentale nelle vicende politiche italiane.
Castello Malaspina di Lusuolo
La prima tappa del nostro weekend medievale è il castello di Lusuolo, di epoca altomedievale, che ricopriva principalmente un ruolo di difesa dell’omonimo borgo ed offriva ricovero e protezione ai viaggiatori che percorrevano la via Francigena.
La struttura originaria, probabilmente composta da una sola torre fortificata, risale al XIV sec.; i primi lavori di trasformazione in residenza di difesa e rappresentanza avvengono grazie ad Azzone Malaspina attorno al 1355. Distrutto dai genovesi nel 1400, nei decenni successivi venne ricostruito e trasformato sino ad avere la struttura attuale.

Entrando si nota subito il cortile, attorno al quale si snoda la struttura del castello, ed il bellissimo pozzo collegato direttamente ad una delle due cisterne presenti; le scuderie, gli alloggi per le truppe, il magazzino e le carceri sono in posizione più defilate, sovrastate dai camminamenti di ronda, in parte crollati nel tempo. E’ possibile visitare la sala mensa più grande, con il suo enorme camino utile a cucinare per tutta la truppa e, in un secondo spazio adiacente, la sala mensa dedicata agli ufficiali, più piccola e riservata. Come tutte le fortificazioni medievali, forte è la distinzione tra gli spazi, tra quelli dedicati ai soldati e quelli invece dedicati al marchese ed alla nobiltà. In tal senso, salendo al piano superiore si trova dapprima una cappella privata, risalente al 600, utile soprattutto ai soldati per dedicarsi ad un momento religioso prima delle battaglie; proseguendo sotto i portici si giunge alle sale nobiliari, tra cui quella più nobile del marchese, riconoscibile dalla presenza di finestre anziché feritoie, che conferiscono al castello non solo un ruolo militaresco ma anche residenziale. Si trova poi il giardino con la seconda cisterna d’acqua dedicata al mastio, il quale si scorge proprio dietro la struttura principale, indipendente dal castello e rappresentava l’ultimo baluardo in caso di attacco dei nemici esterni.





E’ possibile fare una visita guidata del castello al costo di 6€ e della durata di ca 45 minuti.
Villa Dosi Delfini
Altra tappa imperdibile del territorio è Villa Dosi Delfini, dimora storica della famiglia Dosi, visitabile durante tutto l’anno grazie a tour e visite guidate.

Tipico esempio di barocco pontremolese, fu voluta da Carlo e Francesco Dosi e costruita nel XVII secolo proprio a Pontremoli, scelto come luogo d’incontro per gli scambi commerciali tra la pianura padana e le città portuali, come Genova e Livorno.
Dopo anni di grande splendore, la villa cadde in un periodo di abbandono in concomitanza della rivoluzione francese. Questi anni bui passarono e, a partire dal 1814, la villa ed i giardini pian piano tornarono al loro splendore iniziale, non senza continui e costanti lavori di ristrutturazione.
Di proprietà ancora della famiglia Dosi Delfini, oggi accoglie banchetti e cerimonie.
Lasciatevi incantare dai meravigliosi soffitti affrescati con la tecnica della quadratura; stropicciatevi gli occhi nel salone di rappresentanza, dove è ben distinguibile lo stemma della famiglia, i delfini, la cicogna sentinella e le tre corone rappresentanti il titolo nobiliare conquistato nel 1733.





E’ possibile svolgere delle visite guidate della villa previa prenotazione (più avanti forniremo maggiori dettagli per le prenotazioni e verificare i giorni di apertura al pubblico) al costo di 10 euro. Sono previste riduzioni per ragazzi 6-18 anni, over 65 anni e gruppi superiori alle 15 persone (6 euro). Per i bambini al di sotto di 5 anni, i residenti del comune di Mulazzo, le guide turistiche ed i disabili ed i loro accompagnatori la visita è gratuita.
Curiosità
Percorrendo il lungo viale alberato che collega Pontremoli alla villa, si giunge all’ingresso della stessa, con una doppia scala che conduce il visitatore al portone d’entrata. Qui è possibile notare il busto proprio dei due fratelli che hanno voluto la costruzione dell’edificio oltre che lo stemma dalla famiglia. Un bel modo di accogliere il visitatore!

Pontremoli
Una volta visitata Villa Dosi Delfini, è d’obbligo una sosta esplorativa a Pontremoli.

Pontremoli, borgo storico conosciuto come l’antica porta della Toscana, è sicuramente il paese più importante della zona oltre che giusto punto di appoggio per scoprire le tipicità del territorio e raggiungere in poco tempo i molti borghi presenti.
Al di là di Villa Dosi Delfini e dell’ambientazione tipica dei borghi medievali, sicuramente meritano una visita il Duomo ed il Castello di Piagnaro. Per motivi di tempo noi non siamo riusciti a visitare l’interno di questi due simboli pontremolesi, ma anche solo l’esterno trasmette una bellezza molto particolare.



Pontremoli è, come detto poc’anzi, sicuramente il borgo principale della Lunigiana. Nelle vicinanze tuttavia è possibile visitarne molti altri, tutti tipicamente medievali, tutti che fanno rivivere al visitatore un periodo storico a noi lontano. Malgrate, Bagnone, Filetto, Castiglione del Terziere sono quelli che siamo riusciti a visitare; sono i più simbolici e sicuramente tutti meritano una visita.








Dove soggiornare
Se volete vivere al massimo quest’esperienza ed in linea con i principi medievali, vi consigliamo di soggiornare nella Torre nel Bosco – casa Torre di Canale, una vera torre di avvistamento medievale, usata in passato con ruoli difensivi e strategici. Avete capito bene: Sigeric, la società cooperativa alla quale ci siamo affidati, ci ha ospitati in una vera e propria torre di avvistamento nel comune di Filattiera, con la sua struttura originale, adattata ai giorni nostri ed ammodernata. Di fatto si tratta di un appartamento, suddiviso in 3 piani: il piano terra ed il piano secondo, dedicati ai posti letto (8 in totale); il primo piano racchiude la zona giorno con la cucina ed il grande tavolo per i pasti.



La vista dalla torre è impareggiabile. Si può dominare infatti tutta la valle sottostante e godere di un panorama su parte della via Francigena.

Al sito ufficiale potete ottenere maggiori informazioni e verificare la disponibilità della Torre nel Bosco per organizzare il vostro soggiorno.
Dove mangiare
Se siete in cerca di un ristorante per il vostro pranzo o la vostra cena, non possiamo che indirizzarvi alla Taverna Oca Bianca. Situata nel centro di Pontremoli, è possibile assaggiare piatti tipici del territorio come i testaroli al pesto, vera chicca pontremolese.
Se, invece, volete fare una degustazione di vini, possiamo tranquillamente consigliarvi Tenuta Cà Bianca che si estende per circa sei ettari nel borgo di Greciola – Bagnone. Grazie a Filippo e a Mari, potrete infatti degustare i prodotti della tenuta con una vista privilegiata sulla valle sottostante: il Merlot e Cabernet Franc Borioso, il rosé di ciliegiolo di Cèresia ed il vermentino bianco Medea, l’olio extravergine di oliva ed il miele da loro prodotti sono infatti i prodotti esclusivi con i quali potrete coccolarvi e godere di un tramonto eccezionale.
Sigeric – Società cooperativa
Come anticipato precedentemente, per esplorare questa parte d’Italia ancora poco conosciuta, ci siamo affidati a Sigeric, società cooperativa che fornisce servizi turistici a turisti, scuole, aziende, agenzie di viaggi. Ponendosi l’obiettivo di “condurre il viaggiatore alla scoperta della Lunigiana storica”, Sigeric vuole valorizzare la storia, la natura e la cucina del territorio, cercando di far conoscere la Lunigiana a 360°.
Visitate il loro sito per maggiori informazioni o, come abbiamo fatto noi, affidatevi a loro per organizzare il vostro viaggio in Lunigiana.
Curiosità
Perché la Lunigiana è detta la terra dei cento castelli? Questo soprannome è dettato dalla politica della famiglia dei Malaspina di non destinare l’intero patrimonio al figlio maggiore, ma di distribuirlo tra tutti i figli della famiglia. Chiaramente è facile poi giungere alla conclusione che ogni erede volle edificare il proprio castello, distribuendoli dunque su tutto il territorio ed in tutti i feudi.
Abbiamo trascorso un weekend all’insegna della storia, percorrendo tappe della vai Francigena e rivivendo in prima persona luoghi utili alla vita di secoli fa. Abbiate cura dei territori e della storia qua presente, rispettate le tradizioni di questi luoghi e sicuramente non rimarrete delusi da questa parte d’Italia ancora troppo poco conosciuta.

